Adesso che stiamo davvero uscendo da un’emergenza durata, tra tutto, un anno e mezzo, viene spontaneo chiedermi, ora più che mai, che cosa mi abbia dato questo tempo sospeso, anche a livello di relazioni, avvenute spesso nello spazio limitato e insieme infinito della rete.
Mi ha dato tanto sì, come quando ho organizzato la eco-à-porter challenge e ho avuto adesioni da blogger e creative con cui poi si è creato un bel rapporto che dura tuttora o come aver visto evolversi percorsi, situazioni e realtà conosciute in quel momento in cui tutto sembrava invece statico, congelato.
Sara Di Battista, designer di calzature e consulente creativa, è una di queste conoscenze e oggi è ospite dell’Intervista del mese perché il suo percorso di cambiamento ha coinciso con quello di ‘Vesti la natura‘, blog diventato associazione no profit di cui è entrata a far parte come socia fondatrice.
Quindi quale migliore occasione per parlare con Sara di questa nuova realtà che ha progetti grandi e ambiziosi nel far diventare la moda etica un poco più accessibile, comprensibile e democratica?
A noi, Sara!
‘Vesti la natura’ è diventata da poco associazione no profit di promozione sociale ma esiste dal 2016 e voi stessi, nel sito, scrivete “ne abbiamo fatta di strada!”. Me lo vuoi delineare un po’ questo percorso? Inizialmente eravate un blog …
Esatto, siamo partiti come blog nel 2016, da un’idea di Cristian Perinelli, presidente dell’associazione, per diffondere la moda sostenibile e cruelty-free, sensibilizzare i consumatori consapevoli e inconsapevoli, creare una rete tra i consumatori stessi e le aziende, incentivare l’acquisto e la produzione di prodotti etici e sostenibili, il tutto con un linguaggio semplice anche per le informazioni più tecniche.
Nel 2021, nel bel mezzo della pandemia, nasce poi l’idea di infondere al blog un nuovo soul e un nuovo corpo; dall’incontro di sette appassionati-professionisti del settore, tra cui esperti ambientali che lavorano in connessione con l’Agenda 2030, si forma una squadra dinamica e competente, un movimento che si propone di tessere la tela del cambiamento del sistema moda, in cui ogni singola azione contribuisce e supporta la creazione di valore condiviso.
E quindi diventate associazione. Il sito è davvero ricco, pieno di tante belle cose: mi descrivi le vostre attività, di cosa vi occupate, qual è il vostro target e quali le finalità.
Quotidianamente riceviamo richieste di informazioni da parte degli addetti al settore e non solo; tra le diverse attività che riempiono le nostre giornate vi è sicuramente quella di fare chiarezza sulle notizie che i media veicolano. I professionisti che compongono la nostra rete, che amiamo definire ‘i nostri reporter sul campo’, si impegnano ad aggiornarci su cosa accade e su ciò che non viene detto; un esempio è la difficoltà che il settore sta vivendo nel reperimento delle materie prime.
Abbiamo un target molto ampio, per tanto cercando di rispondere ai diversi bisogni, ci muoviamo nel creare contenuti informativi: in questo momento, grazie alla disponibilità dei diversi professionisti, ci stiamo concentrando sulla stesura di corsi formativi a un budget molto contenuto, che permetterà a ‘Vesti la natura’ di portare avanti i diversi progetti.
I progetti appunto … avete una sezione ad hoc ad essi dedicata e alcuni di questi sono molto ambiziosi … per esempio?
‘Ecofashion’, già attivo, è una vetrina per aziende che vendono prodotti etici ed ecologici, non un marketplace, ma solo una sorta di mappa di retail o brand raggiungibili nelle diverse città e/o negli e-commerce su tutto il territorio italiano. Lo scopo è quello di incentivare gli acquisti locali e offrire un servizio per i consumatori in cerca di risposte. Ad oggi l’accesso all’app è gratuito, l’intenzione è di arrivare all’estero e alimentare relazioni fra i diversi store per creare eventi di divulgazione nelle diverse città.
Bella iniziativa, veramente! So poi che avete già dei giovani volontari che vi assistono in svariate attività, immagino tutti da remoto come la maggior parte di voi: che atteggiamento verso queste tematiche vedi in questi ragazzi che non credo superino i 25 anni?
Si, lavoriamo tutti a distanza ed è bello pensare come persone che non si siano ancora conosciute creino un gruppo così coeso. I nostri volontari ci hanno permesso di capire che anche tra i giovani c’è uno spiraglio di cambiamento. Ci hanno aperto una finestra sul loro mondo e possiamo dire che molti si stanno avvicinando alle tematiche della sostenibilità e del rispetto dei diritti umani, non vedendola come un trend del momento ma come qualcosa cui credono veramente. Molti di loro ci hanno conosciuto tramite i canali social, dove ci dedichiamo alla divulgazione di temi riguardanti la fast fashion.
Tanti di loro sono rimasti sorpresi dal fatto che spesso la parola moda, pur evocando un’immagine di bellezza, nasconde, ancora oggi, la sofferenza di qualcuno. Ci ha sorpreso e, al contempo, reso molto felici, la loro volontà di diffondere il più possibile queste tematiche, per fare la differenza in questo mondo. Siamo sicuri che l’unione di più generazioni, di diversi punti di vista ed esperienze ci aiuterà a crescere e rispettare i nostri obiettivi, a partire dalla conoscenza delle tematiche relative allo sviluppo sostenibile, prendendo atto delle azioni da fare nel sistema moda, fino ad arrivare a far sì che tanti consumatori acquistino con consapevolezza.
Dove vuole arrivare ‘Vesti la natura’?
Vesti la natura vuole essere la matita che disegna un nuovo equilibrio nel mondo della moda, ispirando le persone ad apprendere dalla natura. Spesso il sistema crea delle barriere date da percorsi burocratici e investimenti necessariamente richiesti e accade che molti attori della filiera si sentano smarriti di fronte a certe complessità; come associazione vogliamo offrire un reale supporto a chi vorrebbe fare ma non sa da dove partire. Ridefinire insieme agli attori della filiera le regole di un sistema che ha bisogno di chiarezza, dare supporto nel comprendere quali sono le azioni giuste da compiere e che tipo di impatto possano generare, tessere insieme a loro la tela del cambiamento del sistema moda, creando un nuovo senso fatto di responsabilità, equilibrio, amore e bellezza.
Grazie Sara, auguro a te, a Cristian e a tutti i membri dell’associazione di crescere e raggiungere gli obiettivi che vi siete preposti.