Non nascondo di aver sempre avuto un debole per FREITAG, il marchio svizzero di borse e accessori realizzati con i teloni dei camion (ma ormai ha spaziato anche nell’abbigliamento), anche perché è stato un pioniere nella pratica del riciclo e sempre molto attento a tutti gli aspetti che rendono un brand sostenibile.
Oggi FREITAG fa un altro passo avanti, mandando in produzione il primo zaino realizzato senza gli iconici teloni, in un’ottica circolare che prenda in considerazione il fine vita del prodotto e la sua re-immissione in circolo.
Il primo passo è stato trovare un unico materiale per poter realizzare l’intero prodotto e la scelta, dopo un’approfondita ricerca e analisi dei materiali, è caduta sulla poliammide 6 (PA6), un nylon molto versatile, resistente e facile da riciclare.
Facile sotto certi aspetti, certo ma sfidante pensando al tipo di prodotti da realizzare, cioè non semplici shopper ma borse strutturate, funzionali, longeve e idrorepellenti: “Non ci aspettavamo che la riduzione dei materiali avrebbe reso il progetto così complesso, soprattutto in termini di approvvigionamento” ha ammesso Anna Blattert, Circular Technologist di Freitag.
E allora, siccome c’erano certe esigenze da rispettare, FREITAG ha preso direttamente in mano lo sviluppo del materiale insieme a un partner dell’industria tessile taiwanese, con cui ha lavorato per realizzare un tessuto laminato a tre strati con fodera, membrana idrorepellente e rivestimento esterno, tutto in PA6.
Dopo due anni abbondanti e innumerevoli cicli di prova, in cui si è inserita anche la facoltà di ingegneria dell’Università di scienze applicate di Albstadt-Sigmaringen, in Germania, il tessuto FREITAG in PA6 ha alla fine superato i test di longevità e impermeabilità.
È nato così lo zaino Mono, creato in collaborazione con il giovane designer inglese Jeffrey Siu, che a fine vita potrà essere riciclato nella sua interezza, senza doverlo scomporre; benché le componenti più piccole come i punti adesivi della laminazione e l’inchiostro dell’etichetta interna non siano in PA6 e al tiretto della cerniera siano state aggiunte delle fibre di vetro per renderlo più resistente, la percentuale di questi materiali è comunque talmente minima da consentire persino il riciclo meccanico.
I prototipi completi sono stati prima frantumati in un granulatore presso il KATZ Aarau, il centro svizzero di tecnologia delle materie plastiche e poi estrusi in granulato PA6 di alta qualità; i test hanno confermato che gli zaini FREITAG Mono sono completamente riciclabili.
È partita quindi la produzione dei primi 1500 esemplari del nuovissimo zaino circolare, che sarà realizzato con PA6 vergine, ossia non riciclato e sarà probabilmente lanciato nella primavera del 2024, insieme a un concept di riparazione e a un processo di restituzione.
Addio per sempre ai teloni? Chissà …
Le immagini sono courtesy FREITAG