di Mariangela Bonesso
L’estate somiglia a un gigantesco manuale di istruzioni. Dai piedi a prova di sandalo ai consigli per
affrontare l’ansia da bikini, è una continua ‘to do list’, che rischia di togliere la semplice voglia di
stare bene con se stessi, alla ricerca forzata di consensi. Senza alcuna pretesa di elenco
esaustivo, vi raccontiamo 4 brand italiani di moda mare sostenibile che metteremmo volentieri in valigia
canticchiando entusiaste: “I feel good!.
Salmastra, marchio ideato da Carlotta Duranti, è un concentrato di buonumore e originalità. La collezione ‘Recycled’ attinge da magazzini, fine stock di grandi aziende e mercato locale, arrivando anche a creare un bikini da un copri poltrona trovato a saldo.
Se la lycra scarseggia, Carlotta rielabora tessuti impiegati per l’abbigliamento ordinario, utilizzandoli in tralice (sbieco), quando non sono bi-elastici o lavorando le stoffe a rovescio. Il risultato sono linee di costumi artigianali a numero limitato, confortevoli e personalizzabili secondo il proprio stile, come nel caso dei bikini
scompagnati.
Di Nimé, brand di intimo e beachwear fondato da Laura Marchesi, ci piace l’idea di fondo: Nimé è una parola inventata per comprendere ‘ogni me’, riferito a ogni donna libera di esprimere la propria personalità e il proprio corpo. Capi versatili in tessuti certificati o ricavati da dead stock, pensati per risultare comodi senza costrizioni inutili, come i ferretti.
Nella collezione ‘Universo’, i costumi sono realizzati in tessuto crinkle smacchinato in tubolare, quindi unito a
cilindro senza cuciture. La particolare goffratura lo rende elastico e soprattutto adattabile, in modo
naturale, alle diverse silhouette. ‘Un Tessuto. Una Taglia. Tutti i Corpi’ riassume l’essenza della collezione.
Ha un nome che non passa inosservato Le Chiappette, marchio di moda mare che coniuga lo stile italiano con la filosofia slow fashion. Per le creatrici, la designer Valentina Ferrara e l’artista Gaia Giugni, la sostenibilità non deriva solo dall’impiego di filati riciclati o fibre naturali ma anche dall’inclusività pensata come valorizzazione di ogni corpo e di ogni età.
‘Anemoni’ e ‘Posidonie’ sono le linee della collezione 2023: un tributo al mare tra l’eleganza anni ’50, rivista in chiave green e una versione più essenziale, dai colori solidi e lucenti, impreziosita da frange in lurex
eco-sostenibile. Costumi che sembrano cuciti addosso, grazie anche a sgambature e scollature regolabili,
con l’unico obiettivo di far sentire bene chi li indossa.
Le immagini di corpi autentici, fieri nella loro diversità, sono diventate il miglior biglietto da visita per il
brand Festa Foresta, marchio indipendente di costumi e intimo creato da Laura Zura-Puntaroni. “We don’t necessarily want you to feel sexy, we want you to feel good”, è la priorità delle creazioni realizzate interamente con filati sostenibili, riciclati post-consumo, o biodegradabili.
La produzione è affidata a piccoli laboratori italiani, a conduzioni familiare, tra Marche e Lombardia. In ogni capo emerge la cura artigianale dei dettagli, come le doppie cuciture, mentre l’estetica non lascia spazio alle suggestioni di mode usa e getta, preferendo l’armonia di uno stile pratico ed essenziale.
5 designer donne, 4 idee di moda mare che invitano a essere un po’ come il kintsugi di noi stesse, dove
l’oro che ripara le crepe rotte di presunti difetti è la forza unica e irripetibile della nostra personalità. La sola
che valga la pena esibire, sempre.
Nella foto di copertina: dall’alto Festa Foresta e sotto da sx Le Chiappette, Nimé e Salmastra
[…] con cui mi sembra di aver davvero svoltato (con iniziale, ammetto, titubanza), ora è il turno dei costumi da bagno mestruali o ‘period swimwear’ (dato che dobbiamo tradurre tutto in […]