La svolta dei costumi da bagno mestruali

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In generale io mi ritengo una ‘nostalgica’, un’anima antica’, una che avrebbe svolto la propria professione con la macchina da scrivere, che avrebbe fatto a meno di iscriversi ai social (vi assicuro che l’ho fatto per il lavoro e per il mio impegno animalista), che avrebbe evitato il cellulare (ho resistito finché ho potuto) e così via.

Però non nego che ci siano cose che 20/30 anni fa non c’erano o che forse c’erano ma erano poco utilizzate o pubblicizzate e che hanno facilitato parecchio la nostra vita, quella di noi donne in particolare, se mi riferisco ad esempio ai prodotti mestruali.

Oltre agli slip, che io stessa ho cominciato a usare da un po’ e con cui mi sembra di aver davvero svoltato (con iniziale, ammetto, titubanza), ora è il turno dei costumi da bagno mestruali o ‘period swimwear’ (dato che dobbiamo tradurre tutto in inglese).

Foto di Karolina Kaboompics – pexels.com

Complice la stagione giusta, ça va sans dire, fuori e dentro i social, è tutto un imperversare di beachwear ‘assorbente’, quest’anno più degli anni scorsi, ce ne sono davvero di tanti modelli, colori e brand, per tutte le età e le taglie (basta googlare ‘costumi da bagno mestruali’ e ve ne escono quanti ne volete!).

La mia intenzione, qui, non è parlare di un marchio piuttosto che di un altro, anche perché, come ho appena detto, ormai li stanno producendo davvero tutti ma di sottolineare l’importanza di un prodotto tre volte sostenibile: dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

Foto di Darina Belonogova – pexels.com

Ambientale perché sostituiscono assorbenti e tamponi che sappiamo essere altamente inquinanti, non solo per lo smaltimento ma anche per la produzione; non abbiamo idea di quello che possano contenere, non c’è una lista di ingredienti come sugli alimenti, quindi non solo plastica ma anche, probabilmente, profumi, sbiancanti o altre sostanze nocive per l’organismo.

Sociale perché ci permettono di vivere i giorni del ciclo in modo più semplice e rilassato, soprattutto d’estate e in vacanza o in piscina. Sono fermamente convinta che questi nuovi prodotti siano in qualche modo uno ‘strumento’ di emancipazione, di liberazione dalle costrizioni che per anni abbiamo ahimè dovuto subire, come certi assorbenti che erano come carri armati dentro gli slip. E penso alla mia adolescenza …

Economico perché sappiamo bene che, come tutto il resto, anche assorbenti, tamponi, ecc sono aumentati notevolmente di prezzo e l’Iva è al 22% (qui in Italia); i costumi da bagno mestruali costano più o meno come quelli ‘normali’, una volta usati si lavano e via così, senza buttare nulla nell’immondizia.

È vero, rispetto ai costumi, gli slip mestruali non sono proprio economici ma sono spese che si ammortizzano nel tempo; avete mai provato a fare un conto di quanto costi anche solo un anno di assorbenti/tamponi? Io neanche ci provo a pensare a quanto devo avere speso nei miei ultimi 30 anni per gli assorbenti.

Tutto qui. Sono considerazioni che spero facciano venire voglia, a qualche ragazza/donna che ancora non li usa e che è in partenza per il mare o che frequenta la piscina, a mettere in valigia qualche costume da bagno mestruale.

Li avessi avuti io … 20/30 anni fa 😉

L’immagine di copertina è di Roman Odintsov

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