Per chi non conosce Jak&Jil, basta sapere che è stato, insieme a ‘The Sartorialist’, uno dei primi blog di moda in assoluto; fondato nel 2005 dal fotografo canadese Tommy Ton, conosciuto oggi per i suoi servizi fotografici su Style.com e GQ.com, il blog si poneva come un sito di street style che copriva inizialmente solo la zona di Toronto e che poi si è ampliato fino a diventare un fenomeno globale, con follower da ogni parte del mondo. Oggi Jak&Jil, dopo essere stato un modello per tanti fashion blog a venire, è diventato un e-commerce pluripremiato presente in dieci Paesi, tra cui anche l’Italia.
Jak&Jil, che oggi fa parte di Mucca, start up che è fashion mall ma anche talent scout, è diventato una sorta di mecenate alla ricerca di talenti emergenti e consolidati nel settore della moda sostenibile, perciò ha ideato un concorso, il ‘Sustainable Fashion Award’, che premia appunto quegli stilisti che stanno adottando o hanno già adottato pratiche responsabili che comprendano materiali, tecniche di lavorazione, impatto ambientale e impiego della manodopera, tutto questo per un design di alta qualità.
In dettaglio, tra le pratiche idonee rientrano il fatto a mano, la produzione locale, lo sviluppo di un commercio equo, il design intelligente, la produzione di zero scarti di tessuto, il benessere degli animali, l’utilizzo di materiali riciclati, ‘upcycled’ od organici e la considerazione dell’intero ciclo di vita del prodotto, quindi dalla sua creazione al suo ‘smaltimento’.
Oltre alle regole di cui sopra, il designer deve aver completato una collezione o un progetto sostenibili; per progetto si intende anche un solo capo ma che rispetti almeno uno dei criteri elencati. Il designer vincitore riceverà un premio in denaro di 3.000 dollari, mentre altri 3.000 dollari verranno consegnati a uno dei partner ONG del ‘Sustainable Fashion Award’ scelto dal designer stesso.
La presentazione della domanda consiste in una descrizione del progetto di massimo 1500 caratteri in cui si devono soprattutto spiegare le ragioni della sua sostenibilità, poi vanno citati i nomi di coloro che partecipano al design e alla produzione. Inoltre sarà importante allegare una o più immagini del progetto in cui si descrivono i dettagli, quindi più dettagli più fotografie. Potete comunque trovare tutte le informazioni necessarie sulla pagina del concorso, insieme ovviamente alle indicazioni per registrarsi. C’è tempo fino alle 23.59 del 31 agosto prossimo e l’iscrizione è totalmente gratuita! Al termine del periodo di presentazione del progetto, ci sarà una prima scrematura del materiale presentato, legata al rispetto dei criteri di sostenibilità e delle altre regole del concorso, dopodiché una giuria internazionale di altissima qualità giudicherà i progetti selezionati secondo i principi di innovazione, design, qualità tecnica e, appunto, sostenibilità.
Riguardo alla giuria lasciatemi dire, con un pizzico di orgoglio, che tra i nomi eccellenti c’è anche quello di Sass Brown, la giornalista inglese esperta di moda etica che è stata la prima ospite del blog per ‘L’intervista del mese’!
Last but not the least, eco-à-porter diventa con questo post uno dei partner minori del ‘Sustainable Fashion Award’. E ne va fiero.