Anche se il lockdown è finito da qualche giorno e siamo in fase 2, del nostro periodo di isolamento casalingo è rimasto ancora molto, l’emergenza non è finita e restare a casa è raccomandabile, se non necessario. Per esempio, io non vedo i miei da più di due mesi ormai ma, pur potendo, ho deciso di aspettare ancora qualche giorno per vedere come si evolvono le cose. Perché tutelarli e tutelare coloro a cui voglio bene resta il mio primo pensiero.
Detto ciò, sono contenta che la eco-à-porter challenge lanciata in pieno lockdown, continui anche in questa fase 2, soprattutto fa piacere ricevere tante adesioni e lavori davvero belli e originali.
Le protagoniste di questa ‘puntata’, la prima della fase 2, sono una blogger e due creative, il che mi fa enormemente piacere perché, l’ho già detto ma lo ripeto volentieri, è anche questo un modo per presentare anche i lavori delle designer più ‘piccole’ e che si auto-producono.
La volta scorsa ho pubblicato i contributi di Gaia Descovich, designer di gioielli con la sua linea ‘Collezione dei calanchi‘, Angela Coronella, blogger di theladybugchronicles e Virginia Grozio, blogger di PositivetoFashion.
Oggi tocca a:
Carlotta Redaelli è una eco-fashion designer con un lungo percorso alle spalle che prima l’ha vista fondare, con un’ex compagna di studi, il marchio bio ‘Made for Change’, successivamente il brand che prende il suo nome, ‘Carlotta Redaelli #bioattitude’, proponendo capi realizzati solo con tessuti biologici certificati, una filiera corta e trasparente e una produzione made in Italy. Per la challenge, ha scelto una copertina di Vogue con Cara Delevigne scattata da Peter Lindbergh indossando:
- una giacca in lana organica decorata a mano con piccole borchiette di una sua collezione;
- una camicia bianca, risultato di un upcycling perché l’ha recuperata dal guardaroba del nonno (bellissimo!) rifacendo il colletto che era un po’ troppo rigido.
Anche Marica Domenighini è una designer ma di gioielli, la sua linea si chiama OnFingerTips e si tratta di piccoli accessori decorati e realizzati interamente a mano utilizzando materiali di recupero come legno, vetro e pietre. Nel suo account Instagram scrive che adora il profumo del legno, le piace giocare coi colori, è una mamma e, naturalmente, una handmade lover e jewels crafter. Per la challenge ha optato per una foto che ricalca il film Grease con:
- una maglietta nera second hand;
- una bandana rossa;
- un paio di orecchini rossi in legno decorato della sua linea OnFingerTips.
Luana Stinziani è la blogger di Il Quaderno di LaLu, dove lei stessa si definisce “una mamma che fa il meglio che può … con amore, un immenso amore!”. E poi aggiunge: “dopo una gloriosa carriera universitaria nel campo umanistico, mi ritrovo a fare la contabile … in modo molto meno glorioso! Coltivo molte passioni, dalla lettura alla musica, dai viaggi alla moda, dall’handmade all’arte.” Naturalmente Luana è appassionata di moda etica e soprattutto di artigianato etnico, tanto che ha scelto l’immagine di un artista che ben lo rappresenta: Frieda Kahlo. Sia gli orecchini che la collana sono fatti a mano da artigiani messicani, acquistati durante un viaggio nove anni fa, mentre lo scialle è della mamma, “riciclo generazionale” lo chiama Luana, termine che mi è piaciuto molto.
Sempre brave queste ragazze ma … gli uomini dove sono? Aspetto anche voi!
Buona fase 2 e alla prossima challenge, stay tuned!
Grazie Barbara, mi hai incoraggiata e non sai quanto è importante per me che mi butto sempre troppo giù.
Un abbraccio
Averti incoraggiata ad accettare la sfida, mantenendo il linguaggio del caso, è la mia vittoria più bella 🙂 Avanti così allora, un abbraccio a te