Sì, ogni tanto ci capita di parlare anche di scarpe e soprattutto di sneaker, sostenibili naturalmente. Molti marchi sportivi si stanno muovendo in una direzione più green, in passato abbiamo parlato dell’impegno di Nike, con luci e ombre dovute, queste ultime, alla poca trasparenza in fatto di diritti umani e metodi produttivi nelle fabbriche oltreoceano, mentre Adidas e Reebok risultano, nell’ultimo report ‘Fashion Transparency Index‘ di Fashion Revolution, ai primi posti della classifica con un punteggio del 69%, quindi diciamo che sono più virtuose.
E una dimostrazione la dà proprio Reebok con le ultime sneaker presentate; dalla collezione Cotton & Corn ecco il modello Club C realizzato in due versioni: la Club C Cotton & Corn, realizzata con prodotti di origine naturale e una tomaia in cotone 100% e Club C Wool & Corn, realizzata con una tomaia lana 100% naturale. Materiale biologico anche per le suole, fatte in propandiolo Susterra, sostanza derivata dal mais, mentre la soletta è in olio di semi di ricino.
Poi c’è Forever Floatride GROW, la scarpa da running che è una versione aggiornata della Forever Floatride Energy 2 Reebok, già pluripremiata per essere stata realizzata con sostanze vegetali, appunto. Questo nuovo modello ha una suola altamente ammortizzata e reattiva fatta con semi di ricino coltivati in modo sostenibile, mentre la tomaia è realizzata con materiale proveniente dall’albero dell’eucalipto, naturalmente biodegradabile, altamente resistente e traspirante. Alga bloom, dalle alghe marine, forma la soletta interna anti-odore e la gomma naturale proveniente dall’albero omonimo la suola, rendendola resistente e reattiva.
Queste ultime sneaker fanno parte dell’impegno che Reebok ha preso da anni nella sostenibilità, muovendosi in due direzioni:
- – (Ree)grow: prodotti realizzati con materiale di origine naturale
- – (Ree)cycle: prodotti in materiali riciclati o ri-proposti con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo del poliestere vergine fino alla sua eliminazione totale entro il 2024.
“La terra è l’arena del runner, dice Matt O’Toole, presidente di Reebok, e abbiamo la responsabilità di disintossicarla”.
Queste scarpe, come tante altre create negli ultimi anni anche nell’ambito dello sportswear, ci dimostrano che i materiali derivanti da fonti naturali sono una risposta valida ed efficace all’esigenza di prodotti e processi di produzione a minore impatto ambientale. Quindi perché non investire su di essi, perché non investire sulla natura, che ci fornisce già di tutto?