Uno dei motivi per cui ho aperto questo blog è perché sono convinta sostenitrice dei diritti degli animali, per una moda cruelty-free come dovrebbe essere quella etica, di cui parliamo e che diffondiamo a eco-à-porter. La moda che intendo io non può prescindere da questo aspetto ovvero dalla cura e dal rispetto per ogni essere vivente, quindi, quando scelgo di parlare di un marchio che fa uso di materiale di origine animale, mi assicuro che esso non derivi da maltrattamenti e privazioni.

Di lana di alpaca ho già parlato e oggi come allora ne torno a scrivere con la storia di Donatella e Roberto, fondatori proprio quest’anno di Luxalpaca, progetto nato nel 2019 durante un viaggio in Perù, che ringrazio perché mi danno l’opportunità di soffermarmi maggiormente sul materiale e sulla sua provenienza, che viene appunto dall’alpaca, un simpatico camelide originario delle Ande.

Presso il distretto di Chinchero, nella regione di Cusco, ex capitale dell’impero Inca, Donatella e Roberto scoprono la lavorazione della lana d’alpaca, antichissima tradizione che secondo gli storici risale al 4000/5000 a.C. e che ancora oggi rappresenta per le comunità locali un’importante fonte di sostentamento, soprattutto in relazione alla fibra pregiata che se ne ricava.

L’alpaca è parte essenziale della cultura andina, il suo legame con la simbologia Inca rimane forte e immutato anche nel presente ed è sinonimo di rispetto per la natura e la vita; questi animali pascolano liberamente sulle Ande ad altitudini comprese tra i 3500 e i 5000 slm, si cibano di piante che crescono spontaneamente, anzi, spezzandone gli steli delicatamente ne favoriscono perfino la ricrescita, e riescono a sopravvivere a condizioni metereologiche estreme proprio grazie alle proprietà isolanti del loro vello, che viene tosato una volta all’anno, tra novembre e marzo, quando là è estate, con tecniche cruelty-free che non causano dolore all’animale.

I due tipi di Alpaca: Haucaya, la varietà più comune, con vello voluminoso e riccio e un’ampia gamma di colori naturali;
Suri, rappresenta il 15% della popolazione di Alpaca, ha la fibra liscia e dritta dall’aspetto setoso e dall’elevata elasticità.

E Luxalpaca nasce proprio dall’affascinante tradizione tessile millenaria peruviana unita a quella del design italiano, con l’economia di un Paese che sostiene quella dell’altro, con una comunità locale, quella peruviana, che può sostentarsi seguendo quelle che sono le proprie naturali inclinazioni, con una produzione il più artigianale possibile, interamente delineata con gli artigiani del posto, che consigliano anche le tinte più adeguate ricavate da erbe, fiori e frutti, a seconda della disponibilità e della stagione in corso. Sono infatti nove i toni puri e più di altre venti le tonalità naturali che rendono superflua la tintura industriale.

La prima collezione di Luxalpaca è stata ispirata dalla Chakana, simbolo millenario presente nelle culture più antiche del Perù e poi durante il grande impero Inca; il termine ‘Chakana’ deriva dal Quechua, la lingua Inca, parlata tutt’oggi nei territori andini e significa letteralmente ‘ponte verso l’alto, un ponte che conduce al sole ma c’è anche la possibilità di un’altra origine ovvero ‘Tawa Chakana’, ‘quattro scalini’, a indicare comunque un collegamento tra la luce e l’oscurità dei mondi. Al di là dei significati letterali, ‘Chakana’ è dualità, è l’anello di congiunzione del mondo terreno con l’ultraterreno, ma anche della Terra con il Sole, dell’uomo con Dio.

Si potrebbe fare riferimento alla scelta della Chakana come prima collezione sia perché è il simbolo più emblematico della cultura Inca, ma anche per il concetto di dualità come il Perù e l’Italia, due culture che si fondono per dar vita a un prodotto unico.

Non è un caso che, sempre gli Inca, chiamassero la fibra d’alpaca ‘fibra degli dei’, grazie a qualità che si sono mantenute tali nel tempo: leggerezza, morbidezza, elasticità, resistenza, lunga durata, insieme a proprietà termiche e ipoallergeniche, che si ritrovano nei capi poi realizzati.

Luxalpaca possiede anche la certificazione AIA, che garantisce ai clienti di acquistare prodotti di vera lana di alpaca peruviana 100% e fa parte della International Alpaca Association (IAA), un’organizzazione privata senza fini di lucro nata nel 1984 per promuovere e proteggere l’immagine della fibra di alpaca e dei prodotti realizzati con essa attraverso la diffusione e l’uso corretto del marchio Alpaca Origin Mark.

Tutte le immagini courtesy @Luxalpaca

Qui sotto la testimonianza di Walter, rappresentante della comunità di Chinchero – Cusco di cui ho parlato nel testo:


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