Quando ho contattato Paolo A. Giordano per parlare del suo brand Delhicious, l’ho trovato piacevolmente sorpreso: “E’ la prima volta che mi pubblicano”.

Uno dei modelli Delhicious

Beh, per me è solo positivo poter parlare di questa piccola realtà sospesa tra Scoglitti, borgo marinaro del comune di Vittoria, Ragusa, con affaccio sul golfo di Gela, e l’India, vastissima e diversificata, da cui Paolo, imprenditore 29nne, ha avviato, nel 2019, la propria attività.

Piccolo passo indietro: Paolo è impiegato in un negozio etnico del Nord Italia e per lavoro si reca a Delhi; successivamente al suo licenziamento, conoscendo il territorio e avendo già stabilito dei contatti, decide di mettersi in proprio e fonda Delhicious, crasi di ‘Delhi’ e ‘delicious’ (delizioso in inglese), marchio che realizza capi ricavati da Sari indiani riciclati.

Il Sari è l’abito tradizionale che portano le donne indiane e ha delle origini antichissime, tanto da essere uno dei pochissimi indumenti tramandato per così tanti secoli fino ai giorni nostri.

Dai Sari originali che, come mi racconta Paolo, sono reperiti in depositi localizzati a Mumbai e nel Nord dell’India, si ricavano i tessuti per uno, al massimo due capi, dato che la grandezza di ognuno è di circa 5,5 metri quadrati, per cui già questa è una caratteristica che conferisce al prodotto finale unicità.

Poi c’è un altro valore aggiunto che è quello della datazione dei Sari, che risalgono spesso agli anni ’70/’80/’90, quindi stoffa e stampe vintage che finiscono in un abito nuovo. Questa è la cosa che mi affascina di più.

Modelli e tagli sono giovani e contemporanei, con taglie che arrivano fino alla 52, per una moda che Paolo vuole inclusiva e adatta a ogni tipo di forma, quindi le linee restano fluide e morbide, anche per assecondare il tessuto originale, concepito comunque per un abito comodo, non costrittivo.

Completo con top incrociato

Ma la produzione a chi è affidata e, soprattutto, in quali condizioni lavorano gli operai? Il laboratorio si trova nello stato del Rajasthan e vi lavorano sia uomini sia donne che si dividono i compiti in base a esigenze e capacità; Paolo lo ha visitato nel 2019, prima del Covid e spera di tornare presto ma nel frattempo mette le mani sul fuoco sul proprio fornitore e sul fatto che coloro che si occupano di cucire e confezionare gli abiti ‘delhiziosi’ hanno paghe e condizioni di lavoro dignitose.

Delhicious tratta anche capi in cotone e i bottoni che li compongono sono in legno di cocco ma il must resta l’abito ricavato dal Sari, e se è vintage è pure meglio.

Tutte le immagini sono courtesy Delhiciuos


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