Come i più noti ‘cervelli’ italiani, che lasciano e hanno lasciato l’Italia per mancanza di opportunità e di fondi, anche tanti nostri artigiani, capita trovino più opportunità all’estero piuttosto che nel nostro Paese, che non li valorizza e incentiva.
Oggi vorrei parlarvi della partecipazione di Debora Frosini, meravigliosa artigiana fiorentina, alla Eco Fashion Week Australia (EFWA); con il suo marchio etico Atelier Biologico, fondato nel 2021, che unisce tradizione e amore per l’artigianato fiorentino alla qualità e alla ricerca di bellezza e design, Debora si è fatta notare da Zuhal Kuvan Mills, fondatrice della EFWA, che l’ha fortissimamente voluta a sfilare per l’ultima edizione dell’evento, durato tutto il mese di novembre e che andrà a concludersi il 30 del mese.
E così a Debora, che fatica a trovare il proprio spazio (anche in senso fisico) sia nel suo territorio, Firenze, un ambiente che dovrebbe valorizzare e incentivare i propri talenti, anche in nome della tradizione manifatturiera cui è legata, sia in Italia in generale, si sono aperte le porte della moda etica australiana.
Intanto un’introduzione sulla Eco Fashion Week Australia; lanciata da Zuhal Kuvan Mills nel 2017, si è imposta rapidamente come la più grande fashion week ecologica al mondo, sia in termini di durata (dal 1 al 30 novembre) che di numero di designer ed eventi presenti.
L’Eco Fashion Week Australia ospita un mese di sfilate ed eventi in due stati, l’Australia Occidentale e il Queensland e organizza anche seminari nelle principali università in collaborazione con diverse organizzazioni per la conservazione ed esperti del settore specializzati in sostenibilità.
Il tema di quest’anno è ‘Closet of the Anthropocene’, per cui artisti e designer sono stati chiamati a esplorare e affrontare le attuali questioni ambientali concentrandosi su creatività, innovazione, sostenibilità e istruzione.
A questo proposito abbiamo voluto sentire direttamente la fondatrice, Zuhal Kuvan Mills, per farci raccontare di questo particolare evento e della sua scelta di far sfilare anche i capi di Debora Frosini.
“EFWA e in particolare il tema ‘Closet of the Anthropocene’, spiega Zuhal, si pone come obiettivo l’educazione e il coinvolgimento di tutte le comunità locali per imparare a vivere e vestirsi in modo sostenibile. Per fare ciò, abbiamo organizzato mostre internazionali di arte tessile, mostre comunitarie e anche mostre cui hanno preso parte i designer partecipanti presso gallerie d’arte. E poi seminari accademici, workshop su vari argomenti legati alla tessitura, incontri con artisti/designer, scambi di vestiti, repair-cafes e intrattenimento educativo per bambini”.
Zuhal aggiunge poi che, oltre agli eventi di sensibilizzazione che coinvolgono le comunità, c’è il lavoro dei designer, che devono creare applicando le tecniche tessili tradizionali, ricorrendo a tessuti dismessi e/o di scarto; la produzione di ogni collezione dovrebbe supportare le comunità locali e l’ambiente. Vietata qualsiasi produzione in serie o fuori dal Paese.
Il lavoro di Debora Frosini per Atelier Biologico si inserisce perfettamente in questo quadro; la capsule collection preparata per l’Eco Fashion Week Australia, ‘Earth Elements’, che ha sfilato l’8 novembre scorso a Perth, è stata realizzata esclusivamente con fibre vegetali ovvero il lino (proveniente dall’Antico Linificio e Canapificio Nazionale) e il Piñayarn, filato fatto con le foglie di scarto dell’ananas, su cui Debora stava già lavorando.
Proprio dagli scarti di alcune prove fatte con il Piñayarn è nato uno degli abiti della capsule, ispirato al giglio, fiore simbolo di Firenze, un omaggio che la designer ha voluto fare alla propria città natale. Le altre creazioni vogliono rendere invece omaggio all’Australia, quindi il rosso della sua terra, il blu dell’oceano, il verde delle foreste; e proprio l’abito bicolore blu e verde e quello blu sono stati realizzati con la tecnica dell’upcycling, rielaborando due caftani di una passata collezione (sotto tutta la capsule).
Appare chiaro perché il lavoro di Debora abbia colpito la fondatrice della EFWA, che l’ha definita una “vera artista/artigiana, con una collezione unica, di un’estetica elegante, fatta a mano con tecniche tradizionali e tessuti naturali, in cui è evidente il forte approccio concettuale alle questioni ambientali”.
Ultima cosa ma non meno importante, la Eco Fashion Week ha anche un’altra particolarità ovvero la passerella più lunga al mondo, che si estende direttamente sull’oceano per ben 3,4 km! La cerimonia di apertura si svolge proprio lì, sul molo di Busselton.