di Angie Bonesso
Addio cliché: in provincia sta crescendo una comunità entusiasta di creativi da scoprire a km (quasi) zero. Abbatte le distanze con il digitale, capovolge la narrativa dei contesti piccoli meno stimolanti rispetto ai grandi centri urbani e moltiplica le opportunità anche per la comunità locale. Non capita raramente che scoprire i loro spazi equivalga a imbattersi in centri storici nascosti o meraviglie architettoniche lontane dagli itinerari più convenzionali.
Via della Chiesa Campocroce, Mogliano Veneto, provincia di Treviso: qui, negli spazi rigenerati e convertiti in un centro polifunzionale della suggestiva Filanda Motta si sono incrociati i progetti innovativi e sostenibili di Juls Criveller, designer visiva e illustratrice e Laurels Apron, brand di moda ispirato agli artigiani contemporanei.
Specializzata in hand lettering e illustrazione, Juls organizza anche workshop di ricamo su materiali diversi, dalla stoffa alle foto. E il perché lo spiega così: “Il ricamo è un mezzo che mi permette di ritornare al momento presente. Mi aiuta a sviluppare le capacità progettuali e organizzative. L’ho provato nei momenti di forte stress, dove sbrogliare i fili annodati fisicamente mi aiutava anche ad allentare la presa di quelli più mentali”. Non è un caso che il calendario illustrato del 2025, lo abbia dedicato proprio ai mestieri artigiani: “Fare un lavoro manuale significa dedicarsi non sono mentalmente ma anche fisicamente a ciò che stiamo facendo. In un mondo multitasking credo sia essenziale ricordarci che di base, possiamo fare sempre e solo una cosa per volta, anche se ci sembra il contrario”.
Artigiana del racconto visivo, la designer spazia dall’editoria (per BeccoGiallo ha pubblicato “La sessualità spiegata ai bambini e alle bambine di ieri, oggi e domani” e “Per piacere”, con la Dottoressa Chiara Gregori), all’identità dei brand: “Sono convinta che gli ingredienti indispensabili per lavorare siano sempre la creatività, la gentilezza e la capacità di ascolto. Adoro collaborare anche con i piccoli brand indipendenti perché si affidano e si fidano. Per i miei progetti ho bisogno di poche cose: matita o pennino, un computer o un iPad. I mezzi aiutano ma è stimolante anche sfidarsi a creare cose belle con risorse limitate”.
Sempre in Filanda Motta ci sono Laura e Paolo, i volti dietro al marchio Laurels Apron che, dal 2020, produce in chiave sostenibile abbigliamento ispirato agli artigiani e ai creativi contemporanei: dal capo per eccellenza, il grembiule, fino ai jeans, le salopette, i pantaloni, le bluse e gli accessori, come le bretelle. I tessuti sono naturali, in prevalenza canapa combinata al lino e al Tencel o in versione denim con il cotone. La gamma dei colori richiama le tonalità neutre e della terra, come il vinaccia, l’ardesia, il bianco, il verde salvia. Le linee essenziali permettono outfit confortevoli e versatili: il grembiule incrociato sul retro è pratico per il giardinaggio, la cucina o la pittura ma si può indossare anche come un vestito. Laurels Apron è un brand ‘generoso’ nel senso più rivoluzionario e meno retorico del termine, perché condivide per crescere, anche le idee.
Nello shop on line sono disponibili i cartamodelli con i tutorial o i kit completi di tessuto per sperimentare la soddisfazione di creare in autonomia un modello Laurels Apron. A giudicare dai feedback positivi che Laura e Paolo ricevono dai clienti, l’idea è decisamente piaciuta: “Ci abbiamo pensato molto – ammette Laura – perché condividere i propri cartamodelli poteva rivelarsi controproducente. Ma da artigiani, sappiamo bene quanto sia bello costruire con le proprie mani e fa piacere che i nostri cartamodelli ispirino la creatività”.
Dalla Filanda Motta al futuro è decisamente la miglior risposta all’immaginario che vuole sempre contrapposti il centro alla periferia, la grande città alla provincia, l’innovazione alla tradizione, le nuove alle vecchie generazioni.
In copertina, al centro, la Filanda Motta courtesy ©Angie Bonesso