Mancano poco meno di dieci giorni al ‘Copenhagen Fashion Summit’, il più importate forum mondiale dedicato alla moda sostenibile; fin dalla sua inaugurazione, nel 2009, si è posto come obiettivo quello di impegnarsi per il cambiamento dell’industria del settore e quindi per un futuro migliore, invitando da tutto il mondo i più autorevoli speaker che intervengono e si confrontano sui diversi aspetti di un business che è diventato il secondo più inquinante dopo quello del petrolio.
Nella scorsa edizione tenutasi sempre a maggio, tra gli ospiti intervenuti c’erano ad esempio Vanessa Friedman, nota critica di moda del New York Times, Livia Firth, fondatrice di Eco Age, il designer Prabal Gurung e il CEO di Hugo Boss Mark Langer, mentre ISKO™, leader mondiale nella produzione di denim e main sponsor dell’evento insieme, tra gli altri, a Fashion for Good e C&A Foundation, aveva invitato dieci fashion designer emergenti, già selezionati per il ‘Denim Design Award’ dell’anno prima, a ripensare le proprie collezioni con una formula più green. Nell’edizione 2017 c’è stato anche il lancio di un report dal titolo ‘Pulse of the Fashion Industry‘, un resoconto che si ripeterà anche quest’anno, raccontando le performance etiche delle imprese e quantificando il potenziale di sostenibilità delle stesse per poi fornire loro dei ‘consigli’ atti a migliorarne i risultati.
Il ‘Copenhagen Fashion Summit’ di quest’anno si terrà i prossimi 15 e 16 maggio presso la Concert Hall della capitale danese e prevede un programma ricco di argomenti stimolanti che verranno affrontati in interventi, sessioni di approfondimento e tavole rotonde. Tra questi ‘Don’t mention the S-word’, una tavola rotonda sul fatto che la moda sostenibile sia ormai necessaria, ma considerata forse non ancora ‘cool’. Focus poi sulla Cina in un altro dibattito in cui si discuterà del comportamento dei marchi cinesi e del tipo di informazioni che vengono comunicate al numero crescente di consumatori interessati al tema della sostenibilità. E poi si parlerà di digitalizzazione che, insieme all’analisi avanzata e all’intelligenza artificiale, rappresenta una sfida difficile per il settore, ma anche un’opportunità per tracciare in tempi rapidi le catene di fornitura; dei progressi compiuti finora e sul futuro che ci aspetta riguardo all’economia tessile, cui poter applicare un modello circolare; delle modalità possibili per i marchi fashion del 21° secolo (speaker presente Stella McCartney) di gestire un’attività sostenibile e su come stabilire le priorità per le opportunità da affrontare. Il programma completo è comunque disponibile a questo link.
Per tutti noi che vogliamo un futuro più sostenibile per il nostro guardaroba e il nostro Pianeta, questi sono appuntamenti importanti, da seguire anche da lontano, quindi vi consiglio di visitare il sito e di tornare qui per gli aggiornamenti post-summit 😎