Dopo la pausa estiva, che per quanto mi riguarda non definirei proprio tale ma non importa, e dopo l’ultima storia, dedicata a La Marchigiana, che tanto è piaciuta per l’originalità del soggetto, una storia nella storia direi, torniamo con un’altra donna ugualmente fiera e tosta, che ha saputo reinventarsi seguendo il motto ‘mai arrendersi, mai fermarsi!’.

Virginia Rodriguez

Si chiama Virginia Rodriguez, natali a Cartagena de Indias da padre colombiano e madre italiana, cresciuta tra Roma, Alassio, Cartagena e il mondo. Virginia l’ho conosciuta proprio per caso, a Firenze dove ora vive, a marzo dell’anno scorso; mi trovavo lì per un week-end di lavoro e diletto insieme a un’amica e giravo nelle viuzze del centro storico con il tipico atteggiamento della ‘flâneur’. Ma al mio occhio attento, sempre alla ricerca di talenti eco-sostenibili prevalentemente auto-prodotti, non è sfuggita la vetrina del suo minuscolo negozio, allestita con costumi da bagno davvero accattivanti.

Entro ed eccola lì Virginia che, dopo la prima naturale diffidenza, è un fiume in piena e parla e si racconta con quella vena tipicamente latina, passando con nonchalance dai costumi ai viaggi agli uomini. Ma sono i costumi da bagno che m’interessano e così scopro che ‘Frida Querida Firenze‘, così si chiama il suo marchio, è nato nel 2013, dopo alcuni anni a gestire come psicologa del lavoro una società di marketing e comunicazione da lei stessa fondata nel 2008. Un’esperienza, dice, che l’ha formata e strutturata per poter gestire non solo un’idea ma anche il suo risultato, il prodotto.

‘Frida’ da Frida Kahlo, “una grande donna, la più grande artista messicana” e ‘Querida’, che in spagnolo è molto più della traduzione ‘cara’, bensì è sinonimo di donna importante, amata, bellissima, ammirata, desiderata; ecco che insieme i due termini comunicano l’idea di una femminilità dirompente, pura e sensuale, elegante anche quando si spoglia.

Ed è questa la prima cosa che noto delle creazioni di Virginia: l’eleganza nell’essenzialità delle forme, i colori decisi, spesso color block e le fantasie sofisticate, come quel gessato che sull’intero come sul bikini riesce a combinare perfettamente l’idea di austera sensualità, infatti è uno dei miei preferiti.

Infatti i costumi di Virginia piacciono e ci credo; oltre a essere belli da guardare e da indossare, sono realizzati nella lycra ‘sensitive’ di Eurojersey, un tessuto tutto italiano prodotto col metodo SensitivEcoSystem ovvero un insieme di pratiche e tecnologie mirate a ridurre l’uso di acqua, energia, prodotti chimici e rifiuti. Il tessuto gode inoltre di varie certificazioni tra cui la Oeko-Tex, mentre l’azienda sostiene una serie di programmi di conservazione internazionale e collabora dal 2015 con il WWF Italia per la tutela dell’acqua.

A Virginia il paragone viene spontaneo: per la donna di ‘Frida Querida’ l’acqua è l’elemento principale, puro e trasparente, non è un caso che anche le atlete della Federazione Nazionale di Sci Nautico Wakeboard e Wakeskate indossano proprio le sue creazioni, eseguite per altro a mano da artigiani italiani, scultori della stoffa.

Ogni costume, bikini o intero, è double face, permettendo così di indossarlo in molteplici combinazioni e reinterpretandolo in diverse occasioni. Un costume, molteplici vite. Come quella di Virginia, che si definisce “un vulcano di idee, una saetta nell’esecuzione delle stesse”, con un grande desiderio di scoprire nei suoi simili solo la parte migliore. Ed è essenzialmente questo il motivo per cui crea i suoi costumi.


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