L’altro ieri, mercoledì 1 dicembre, presso la Fondazione Fashion Research Italy (FRI) di Bologna, fondata nel 2015 dal Cavalier Alberto Masotti, già Presidente de La Perla, per supportare il settore moda del Made in Italy attraverso attività di consulenza e formazione, è stato presentato Punto Sostenibilità, il nuovo strutturato archivio, sia fisico che digitale, di materiali tessili e accessori sostenibili per le imprese della moda.
Si tratta del più completo archivio di materiali tessili, accessori e soluzioni di packaging con caratteristiche di sostenibilità, provenienti da cataloghi di fornitori selezionati su tutto il territorio nazionale. Un vero e proprio show-room capace di connettere domanda e offerta, che inaugura con circa 1500 referenze e 100 aziende mappate, ma che vuole crescere in fretta e verrà costantemente aggiornato con le novità green che le aziende vorranno proporre.
Accanto alla oramai tradizionale lana riciclata, trovano spazio prodotti più innovativi come la seta rigenerata, tessuti e passamanerie realizzati con filati di giacenza attraverso l’impiego di telai tradizionali, composizioni con fibre miste rigenerate e ancora jersey in poliestere biodegradabile, buste e sacchi biodegradabili e compostabili per il packaging di prodotto, bottoni e zip realizzati con alluminio riciclato, nastri e fettucce in poliestere riciclato e molto altro. In tal senso, l’archivio ospita il meglio dell’innovazione, con una ulteriore caratteristica dirimente: solo materiali e soluzioni già industrializzate e immediatamente disponibili per la produzione in piccola o larga scala.
Ciascuno dei campioni presenti, dai tessili ai bottoni, dalle cerniere alle confezioni, è descritto riportandone sia le specifiche tecniche che le certificazioni correlate, per restituire la più completa presentazione del prodotto e consentire alle aziende la scelta dei materiali più performanti da impiegare nelle loro produzioni sostenibili.
Punto Sostenibilità aspira a diventare un punto di riferimento per le imprese di ogni dimensione alla ricerca di supporto e orientamento nella loro svolta verso una nuova visione della moda, rispettosa dell’ambiente e dei lavoratori e votata all’innovazione, con la consapevolezza che la scelta di materiali sostenibili sia solo un primo passo verso la conversione al paradigma green, per il quale occorrono investimenti e strategie, da integrare in un programma a lungo termine. Per questa ragione, all’archivio di materiali, affianca attività di consulenza e formazione per individuare, insieme a partner di comprovata esperienza, le esigenze specifiche di ciascuna realtà e le soluzioni più idonee per svilupparle grazie alla preparazione del personale dedicato.
“Sono passati molti anni da quando ho letto i primi report sull’inquinamento prodotto dall’industria della moda, ma ricordo ancora lo sconcerto che ho provato, spiega Alberto Masotti, Presidente della Fondazione FRI, il settore in cui lavoravo e che tanto amavo era la seconda attività più inquinante del mondo e ancora oggi, purtroppo, la strada verso l’evoluzione green è lunga, nonostante sia ormai evidente che un cambio di passo è non solo necessario, ma indispensabile. Mi consola vedere che le nuove generazioni siano più attente a questi temi e ne sentano l’urgenza: la mia più grande speranza è che la Fondazione possa essere un punto di riferimento, anche fisico, per i nuovi designer e tutte le realtà imprenditoriali sempre più consapevoli della necessità di convertirsi a una produzione che tuteli l’equilibrio ambientale”.
In occasione dell’inaugurazione di Punto Sostenibilità la Fondazione FRI ospita anche, da ieri 2 dicembre e fino al 31 gennaio 2022, la prima italiana de ‘La gentilezza della carta. La sostenibilità è bellezza’, mostra di Caterina Crepax di 18 abiti-scultura realizzati in carta prodotta con il 100% di fibre riciclate dalla storica cartiera friulana Cordenons, per riflettere attraverso l’arte sul tema della sostenibilità. Avremo modo di parlarne più approfonditamente con un reportage ad hoc.
Tornando all’archivio, l’accesso è gratuito tanto per le aziende che desiderano proporre i propri prodotti, quanto per le manifatture che vorranno accedere alla selezione: attivando il proprio account sarà possibile consultare l’intero catalogo, ottenendo informazioni merceologiche e tecniche di tutte le risorse disponibili.
Le aziende coinvolte a oggi, provenienti per lo più dai grandi distretti tessili italiani, come Prato, Biella, Vicenza, Como e dall’Emilia Romagna, offrono uno spaccato del settore di interessante lettura: se la sicurezza chimica dei prodotti rappresenta ormai un dato di fatto, emerge anche una forte sensibilità delle aziende agli aspetti etici legati al lavoro e ai diritti umani. Il tema dell’economia circolare sembra ormai destinato ad affermarsi come trend topic dei prossimi anni: il quadro della circolarità è a sua volta determinato da una proporzione abbastanza equilibrata tra il ricorso a materiali da riciclo sul lato degli approvvigionamenti e progetti di EPR/cicli chiusi sul lato dei processi aziendali.
C’è ancora molto da fare, invece, per quel che riguarda la conservazione della biodiversità (con riferimento in particolare alla scelta di materiali di origine naturale provenienti da agricoltura biologica e responsabile) e per le azioni a favore del clima, che passano dall’utilizzo di energie rinnovabili e dalla compensazione di CO2 e polimeri da biomassa, presenti in misura crescente sul mercato. Vale la pena però sottolineare che diverse aziende hanno puntato su altri polimeri innovativi, biodegradabili, seppur a base fossile.
Tutte le immagini courtesy Fondazione Fashion Research Italy.
Media partner dell’evento Zoom on Fashion Trends