Se l’Unione Europea legifera in fatto di moda e tessile, come è stato con la recente Strategia del Tessile Sostenibile, il mondo della moda non sta a guardare, anzi, si potrebbe dire che corre ai ripari o forse, semplicemente, compie un atto voluto e dovuto che non è di certo in cantiere da ieri.

E’ infatti appena nata, ne ha dato comunicazione la Camera Nazionale della Moda Italiana, l’European Fashion Alliance, nuovo polo europeo della moda che riunisce 25 istituzioni di moda nazionali e regionali di 18 Paesi europei.

L’obiettivo di questo network di organizzazioni è quello di cambiare il panorama europeo della moda, “la prima alleanza transnazionale formata da consigli e istituzioni europei della moda per promuovere un ecosistema fertile, sostenibile e inclusivo per la moda europea.

“La prima alleanza transnazionale formata da consigli e istituzioni europei della moda è stata fondata da 25 organizzazioni per promuovere un ecosistema fertile, sostenibile e inclusivo per la moda europea” spiega il comunicato stampa diramato.

Ma l’European Fashion Alliance era già in cantiere nel 2018, come ha spiegato Scott Lipinski, amministratore delegato di Fashion Council Germany, che è stata tra le organizzazioni promotrici della nuova alleanza e che manterrà la prima delle presidenze a rotazione fino alla fine del 2023, proprio su modello dell’Unione Europea, come anche la forma di finanziamento, che funzionerà allo stesso modo dei bilanci dell’Ue, con ogni membro che pagherà una quota a seconda della propria dimensione e del budget nazionale..

A distanza di quattro anni dalla prima bozza del progetto e dopo un vertice di due giorni dei consigli di moda a Francoforte nel marzo scorso, con il supporto di Messe Frankfurt e il suo Texpertise Network globale, è stato siglato l’Accordo di Francoforte, il documento fondante della European Fashion Alliance.
 
L’European Fashion Alliance o Accordo di Francoforte punta allo “sviluppo collettivo di una strategia attiva e reattiva di fronte alla necessità di cambiamento dell’industria” e a “rafforzare ed espandere un nuovo network di Consigli e Istituzioni per una comprensione comune di obiettivi pratici su come il settore della moda e i suoi diversi attori (organizzazioni di supporto, piccole e medie imprese, grandi aziende e professionisti) possano contribuire a trasformare l’industria proteggendo meglio il pianeta e tutti i suoi abitanti”.

Quindi sostenibilità e attenzione ambientale come argomenti legislativi di primaria importanza per la nuova istituzione che, come dicevo all’inizio, si pone come attore protagonista al tavolo delle decisioni europee, visto che sono in vista altri provvedimenti e leggi che coinvolgeranno i settori della moda e del tessile.

L’alleanza avrà probabilmente anche l’opportunità di consigliare dove spendere meglio le quote dei finanziamenti europei che stanno andando sempre di più alle industrie creative del continente.

Il prossimo incontro che coinvolgerà tutti i membri sarà un digital summit a luglio e poi, in presenza, a ottobre.

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