Quando sono stata a Firenze per la Fashion Revolution, ad aprile scorso, la mia amica Debbie aka Debora Frosini, designer e fondatrice del marchio Atelier Biologico Firenze, mi ha portato, tra le altre cose, a visitare Female Arts in Florence (FAF), galleria d’arte e concept store tutta al femminile a Borgo San Frediano, nel centro storico fiorentino.

La fondatrice Giulia Castagnoli

Progetto originale e strettamente legato all’economia circolare e alla moda etica, mi sono ripromessa di dargli spazio nel blog ed eccolo qua.

Fondato nel 2021 dalla graphic designer Giulia Castagnoli, FAF, prima che galleria e shop, è uno spazio libero gestito dalle donne per le donne, un luogo di aggregazione e collaborazione in cui la parola chiave è ‘indipendenza’. Indipendenza di gestione, di creazione ma al contempo condivisione di attività ed esperienze, per fornire una risposta positiva e ottimista al clima di esclusione e sottovalutazione delle donne, che si respira, soprattutto negli ambienti lavorativi.

Le attività sono quelle legate alla creatività nelle sue varie espressioni: pittura, scultura, moda, artigianato, insomma le arti, che in un luogo come Firenze, che proprio nelle arti e nei mestieri fonda le proprie tradizioni, rappresenta una scelta apparentemente coerente ma anche e soprattutto di controtendenza, perché storia e tradizioni, nel progetto multiculturale di FAF, devono rappresentare una base solida per il futuro, per aprirsi all’altro e al contemporaneo.

Compare spesso il prefisso ‘multi’ nelle varie accezioni di FAF, perché è tante cose insieme, non solo in ciò che si propone ma anche in ciò che è, fisicamente: due piani, uno superiore come spazio per co-working, mostre, esposizione e shop con vendita di prodotti artigianali contemporanei di alta qualità e uno inferiore per corsi, laboratori, workshop ed eventi privati.

Un coloratissimo angolo dello spazio di FAF

Altra parola d’ordine, oltre che indipendenza, ‘condivisione’: nell’era di quella che ormai è definita ‘sharing economy’, anche gli spazi lavorativi vengono condivisi. Non si tratta di una semplice scelta economica, ma di una visione che concepisce l’ambiente di lavoro come un modo per entrare in contatto con realtà in cui far convergere competenze e talenti.

Lo spazio di FAF da un’altra prospettiva

Ma chi sono le creative che al momento fanno parte di FAF? Quali le loro peculiarità, gli ambiti di lavoro? Sono diverse e mi piacerebbe parlare di tutte ma siccome qui ci occupiamo di eco-moda, approfondirò quattro profili più attinenti alle nostre tematiche, però vi invito, anzi, vi raccomando di visitare il profilo Instagram di FAF per conoscerle tutte.

Claudia Cucchi è brasiliana, vive a Firenze da più di 20 anni, è orafa e il suo jewelry brand si chiama Cacu Lab. Anche se non ci occupiamo di gioielli (non ancora almeno), l’ho scelta sia perché lavora con il PLA, una bio-plastica degradabile ricavata da materie prime rinnovabili, sia perché le sue creazioni sono realizzate con la stampa 3D, di cui abbiamo parlato riguardo al lavoro della designer Danit Peleg, che poi lei modella e perfeziona a mano.

Florence I.J.Franks è nata e cresciuta a Firenze da una famiglia italo-nigeriana. Il suo marchio ERIRI, da ‘filo’, ‘nodo’, ‘fibra’ in Igbo, una delle lingue parlate in Nigeria, crea accessori in lino, tessuto simbolo del brand, proveniente da partner che sostengono gli stessi processi slow, il patrimonio locale e il rispetto per i produttori e per la terra.

Graciela Avendano è una designer messicana, vive a Firenze e la sua linea Pitti Vintage nasce dalla passione per gli animali e per una moda tassativamente cruelty-free. Le sue borse sono realizzate a mano in pelle vegana con accese combinazioni cromatiche, mentre i materiali per gli interni spaziano dalla tela di cotone rivestita in poliuretano ai tessuti per tappezzeria in cotone organico al cartone riciclato.


Ultima ma non meno importante Debora Frosini, che ho citato all’inizio, fiorentina doc e fondatrice di Atelier Biologico, con cui propone una moda lenta, artigianale e sostenibile realizzata a telaio. La sua filosofia è un mix d’ispirazione tra natura, tradizione e artigianalità per capi di alta qualità di una bellezza senza tempo. L’ultima collaborazione di Debora con il designer emergente Moses Moshions a Pitti Uomo.

Anche la fondatrice Giulia Castagnoli non è da meno con Ink Pink, arte indossabile realizzata con la serigrafia su capi e calzature fatti a mano in Toscana.

Insomma tostissime queste donne e la loro arte, andatele a conoscere tutte, per chi è a Firenze o ci passa consiglio vivamente una visita alla galleria, ne rimarrete affascinati, come lo sono rimasta io. E’ un luogo vivace, colorato, raffinato, pulsante di vita, sicuramente proveniente dalle opere delle artiste, che rivelano la loro anima e l’anima del progetto.

Il gruppo FAF al completo

Tutte le immagini, compresa quella di copertina, sono courtesy @FAF

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