Per noi di eco-à-porter, l’aspetto sociale della sostenibilità è qualcosa da cui non si può prescindere, forse il più importante, perché coinvolge le persone, il cui lavoro è alla base di tutta l’industria, anche di quella della moda.
Ci piace, quindi, parlare di luoghi e progetti che coniugano fashion e progetti ‘dal basso’ e/o che coinvolgono realtà come laboratori, sartorie sociali e così via.
Oggi è allora un piacere presentarvi due realtà, separate e indipendenti nelle loro attività ma che si sono ritrovate a collaborare per uno scopo comune: sostenere, essere d’aiuto, com’è poi una delle accezioni dell’essere ‘sostenibili’.
Una è Balmas Boutique, store di abbigliamento e accessori nel cuore del quartiere S.Giovanni a Roma, che ha un altro punto vendita in zona Alberone, e l’altra è Binario 95, cooperativa che si occupa di servizi di supporto sociale per le persone in condizioni di povertà, disagio ed emarginazione nella Capitale e che ha come fulcro Casa Sabotino, casa di accoglienza che dal Natale 2020 ospita donne, cisgender e transgender, senza fissa dimora e provate dalla vita in strada.
Binario 95 ha come obiettivi di contrastare il cronicizzarsi dell’emarginazione sociale e offrire un punto di riferimento e di aggregazione, avviando percorsi di recupero delle capacità relazionali, creative e di reinserimento sociale.
Le ospiti della Casa necessitano di tutto, quindi anche di abiti ed è qui che s’inserisce l’iniziativa di Manuela Balmas, proprietaria della boutique, aperta nel 2015 dopo che è diventata mamma, perché “con due gemelle non mi ha più assunta nessuno”. Sin dall’inizio il negozio privilegia e sceglie piccoli marchi italiani e internazionali, capillarmente controllati da Manuela, perché abbiano una filiera ‘sana’ e trasparente e il riscontro è da subito positivo, la clientela nel quartiere apprezza e riconosce la qualità e il lavoro di ricerca che c’è dietro la scelta di ogni brand.
Manuela cerca di ordinare il minimo possibile per non ritrovarsi con troppe rimanenze ma in caso contrario parte dell’invenduto, va, cioè è andata, stavolta, a Casa Sabotino e questa è l’iniziativa che ha unito il negozio e Binario 95, anzi, la proprietaria di Balmas ha fatto di più, estendendo il progetto a tutte le sue clienti, che a loro volta hanno ‘svuotato’ i propri armadi, riempiendo un intero furgone.
Manuela non è di certo il primo progetto sociale cui partecipa, lo fa da quando ha aperto e dice che non potrebbe stare senza farlo, perché è una cosa che la completa, la fa stare bene e, aggiunge, sarebbe bello se ogni negoziante e insieme la sua clientela, si aprissero a queste iniziative, anche perché i negozi hanno sempre delle rimanenze, poche o tante esse siano.
Pare ancora un po’ presto per dirlo ma il 21 maggio prossimo tutto il team di Balmas si trasferirà a Casa Sabotino per una giornata di ‘gira la moda’, in cui si giocherà con gli abiti, un gioco che servirà alle ospiti della struttura a ricostruire anche un pezzo della propria identità persa là fuori. In strada.
PS: ringrazio di cuore la mia collaboratrice Laura Galloppo per la realizzazione del reportage da Balmas
Grazie a te Barbara!
Firmato la tua stagista a 40 anni😉
Non si finisce mai di imparare! 😜