Nell’intervista di gennaio, Gosia Piatek di Kowtow aveva ‘nominato’ il marchio francese di calzature sostenibili Veja ma non essendo disponibili per l’intervista a causa dei tempi stretti, abbiamo deciso di comune accordo di orientarci verso Aquafil, l’azienda tessile italiana produttrice del nylon rigenerato ECONYL®, materiale di cui abbiamo parlato più volte e di cui diversi designer eco-sostenibili fanno uso (tra cui appunto Gosia Piatek per la linea swimwear di Kowtow).

La nuova linea swimwear di Kowtow realizzata con ECONYL – courtesy of Kowtow

Mi sembra una bella cosa avere ospite un’eccellenza italiana e devo dire che è anche la prima volta che l’intervista è a nome dell’azienda e non di un singolo individuo. E mi piace aggiungere che, notizia freschissima, Aquafil sarà presente anche alla serata di gala che precede la notte degli Oscar (che si terrà domani) con un lussuoso tappeto realizzato proprio in filo ECONYL®. Wow!

Aquafil, la cui storia ha mezzo secolo, è ormai un colosso del tessile, con sedi in tutto il mondo e una vasta e variegata produzione di filo sintetico sia per l’abbigliamento che per la pavimentazione tessile. Ma quando è cominciato il percorso verso la sostenibilità? E con quale passo?

Aquafil si è sempre dimostrata molto sensibile al tema del riciclo e il viaggio per arrivare a produrre un filo 100% rigenerato da rifiuti è stato molto lungo. Il primo passo all’insegna della sostenibilità è stato mosso nel lontano 1990 quando abbiamo iniziato a recuperare e riutilizzare alcuni rifiuti che erano parte del nostro processo di polimerizzazione. Successivamente, nel 1998, è iniziato il recupero del materiale di scarto (cascame) interno al Gruppo per la produzione dei tecno-polimeri.

Nel 2007 viene infine avviata la produzione di un primo filo riciclato fino ad arrivare nel 2011 alla realizzazione di un impianto industriale che chimicamente riesce a trasformare rifiuti e scarti di nylon 6 in materia prima che ha le stesse caratteristiche di quella proveniente da petrolio. Grazie a questo impianto inizia la produzione del filo ECONYL®, materiale 100% rigenerato da rifiuti in nylon sia pre che post-consumo. Il nostro obiettivo è quello di incrementare sempre di più la percentuale di rifiuti post-consumo.

Sul vostro sito leggo che riconoscete la sostenibilità come una parte centrale della vostra strategia di sviluppo, quindi agite in base a una serie di linee guida, razionalizzate sotto il nome di The Eco Pledge. Le potete illustrare ai lettori di eco-à-porter?

Per Aquafil, la sostenibilità non è un risultato da raggiungere ma un modo di pensare, un modo di essere, un principio che ci deve guidare costantemente. Crediamo che l’unico modo che un’azienda abbia per durare nel tempo, sia quello di crescere in armonia con il territorio e le comunità circostanti, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Riconosciamo la sostenibilità come una parte centrale della nostra strategia di sviluppo. Per questo agiamo in base ad una serie di linee guida, che vanno appunto sotto il nome di THE ECO PLEDGE, espressione di un nuovo modo di fare impresa basato sull’innovazione, il rispetto dell’ambiente e delle persone.

I principi che ci guidano sono:

  • Progettare prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle attività produttive;
  • Cogliere gli stimoli di quei clienti che fanno della sostenibilità la propria strategia di sviluppo;
  • Costruire e mantenere vivo il legame verso le Comunità, ovunque il Gruppo sia presente e voglia crescere in futuro.

Mi sembrano degli ottimi principi. Per quanto riguarda la produzione, vorrei concentrarmi sul progetto di rigenerazione del nylon ECONYL®, di cui qui a eco-à-porter abbiamo già parlato in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani e in un post dedicato a un marchio swimwear che fa uso di ECONYL®. Quando e come è nato questo progetto? E quali sono i passaggi per trasformare il nylon in filato rigenerato?

L’idea in sé è partita grazie all’intuizione del Presidente di Aquafil, Giulio Bonazzi, che ha da sempre una visione molto precisa di come l’azienda deve essere. Il progetto quindi si inserisce all’interno di una strategia molto precisa di trasformazione di un intero business da lineare a circolare, anche perché crediamo questo sia l’unico modo per prosperare e stare al passo con le sfide di un mercato che sta cambiando rapidamente.

Quindi un cambiamento che passa dal classico ‘prendere materie prime, produrre prodotti e gettarli una volta che non sono più utili’ al ‘prendere rifiuti, produrre prodotti e riprendere ciò che sarebbe destinato alla discarica’, quindi senza più usare materia prima proveniente da fonti fossili. ECONYL® è infatti un nylon rigenerato ricavato interamente da rifiuti di nylon – come reti da pesca da acquacoltura e recuperate dai mari e dagli oceani, scarti di tessuto, vecchie moquette destinate alla discarica – ma con le stesse performance del nylon prodotto dal petrolio.

Per produrre il filo rigenerato ECONYL®, si comincia con il recupero dei rifiuti provenienti dalle discariche e dagli oceani di tutto il mondo; una volta raccolti vengono puliti e ha inizio la lavorazione per recuperare tutto il nylon possibile. Attraverso un innovativo processo di rigenerazione, i rifiuti di nylon vengono quindi trasformati fino a tornare allo stadio di materia prima. Il nylon rigenerato ECONYL® viene poi trasformato in un filo perfetto per l’industria dell’abbigliamento, dei tappeti e della pavimentazione tessile. Altra caratteristica interessante ed esclusiva di questo filato è che può essere rigenerato all’infinito senza mai perdere qualità, ciò significa che è possibile sia creare che comprare nuovi prodotti senza utilizzare nuove risorse da fonte fossile. Infine, usando rifiuti per produrre ECONYL®, c’è il doppio vantaggio di utilizzare scarti che altrimenti finirebbero in discarica o nell’ambiente, evitando contemporaneamente l’utilizzo del petrolio come materia prima.

Il filato ECONYL

Riguardo al resto della produzione, state considerando altre possibilità di rigenerazione, magari sugli stessi tessuti una volta giunti a fine vita?

Diamo nuova vita a tutti i rifiuti che contengono un’alta percentuale di nylon. Oltre alle reti da pesca, alle vecchie moquette e ai rifiuti industriali, stiamo testando altri scarti di nylon. Molti di questi scarti sono fatti da materiali misti, stiamo cercando di capire come separare il nylon dagli altri materiali. Questo fa parte del nostro viaggio per dare la possibilità di creare prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente e con la possibilità di essere riciclati all’infinito una volta giunti a fine vita.

E’ senza un dubbio un viaggio affascinante. E come produttori di lunga data di fili, come avete visto cambiare nel tempo l’approccio del sistema moda nei confronti della sostenibilità? C’è più richiesta di materiali eco?

Sempre più designer di moda e di interni sono entusiasti all’idea di utilizzare materiali sostenibili nelle loro collezioni. Scelgono ECONYL® sia per le performance ambientali che per la storia emozionante dietro al filo rigenerato. Più di 500 brand di moda e più di 60 produttori di tappeti hanno già scelto ECONYL® e questo fa intravedere ottime prospettive.

Infatti sto conoscendo molte realtà che fanno uso del vostro filato ECONYL® e spero che siano sempre di più! Ora, questa intervista è articolata in modo che il mio intervistato ‘nomini’ il prossimo ospite? Chi volete ‘nominare’ e perché?

Nominiamo due giovani designer italiani che stanno creando abiti molto belli fatti con il nostro filo rigenerato ECONYL® e con cui siamo molto felici di collaborare. Tiziano Guardini, miglior designer emergente all’edizione 2017 dei ‘Green Carpet Fashion Awards’ a Milano, crea capi unici unendo tecniche di lavorazione della couture alla ricerca di materiali più sostenibili.

A-LAB Milano nasce dalla creatività di Alessandro Biasi che trova ispirazione ovunque senza dimenticare la tradizione sartoriale. Tiziano e Alessandro sono la prova che il futuro della moda è sostenibile e noi non possiamo che esserne felici.

Ottimo! Tiziano Guardini è un designer che eco-à-porter segue da quando il blog è stato aperto, è stato ospite dell’intervista del mese di luglio 2018, ammiriamo molto il suo lavoro e abbiamo scritto anche della sua ultima collezione presentata all’interno della Milano Fashion Week proprio questa settimana. Naturalmente ECONYL® è stato uno dei materiali protagonisti della collezione!

Quindi scegliamo A-LAB, una nuova realtà per noi di eco-à-porter, sempre alla ricerca di talentuosi eco-designer. Grazie Aquafil.

ECONYL® turtle
Articolo precedenteIn the urban jungle of Tiziano Guardini
Articolo successivo‘Abitario’, la maglia a servizio del corpo (che abita)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci i tuoi commenti
Inserisci qui il tuo nome