‘Fortunale’, secondo la definizione Treccani, è una “perturbazione atmosferica di eccezionale intensità, caratterizzata da vento fortissimo, con velocità intorno ai 100 km orari, che produce devastazioni gravi a terra ed è causa di notevolissime difficoltà alla navigazione”. Diciamo che non è proprio una manna dal cielo, soprattutto per chi si trova in mare, tanto che per affrontarlo i marinai si affidano, si affidavano, alla fortuna. Da qui il nome.

Per Ivan Aloisio, ‘Fortunale’ ha acquistato una valenza assolutamente positiva, dato che l’ha scelto per il suo marchio di maglieria in pura lana biologica italiana, colorata esclusivamente con tinture vegetali prive di prodotti chimici, disegnata e prodotta in Italia da artigiani specializzati.

L’etichetta di Fortunale, tessuta in cotone e stampata con colori ad acqua

La dirompenza e la forza del vento per esprimere quindi la volontà di cambiamento, con un prodotto che lega la sua storia a quella del maglificio Majra Moda Maglierie, proprietà della famiglia di Ivan Aloisio a San Chirico Raparo, un piccolo paese arroccato sulle montagne in provincia di Potenza.

Ivan cresce “tra le rocche di filato e gli scampoli di tessuto”, il maglificio è la sua casa e con gli anni diventa anche la sua passione, tanto che, una volta adulto, ne prende le redini, espandendolo, trasferendolo nel distretto manifatturiero pugliese di Cassano delle Murge e migliorandone con il tempo le collezioni. Contemporaneamente Ivan ha modo di venire a contatto con l’aspetto negativo del mondo della moda, con i materiali tossici usati nelle tintorie, gli sversamenti di coloranti nelle acque dei fiumi, le migliaia di tonnellate di tessuti sintetici e di plastiche prodotte e buttate quotidianamente.

Così, insieme alla nascita del primo figlio Jacopo, arriva anche Fortunale, progetto di “maglieria differente” basato sulla produzione di capi in pura lana ricavata da allevamenti in cui le pecore sono rispettate e lasciate pascolare, senza pericolosi antiparassitari, in prati privi di sostanze inquinanti. I maglioni realizzati sono tinti con coloranti naturali provenienti da più di 200 tra fiori, foglie, bacche e radici provenienti da antiche ricette di coloritura e, una volta a fine vita, possono essere rigenerati (il reso del vecchio maglione Fortunale dà diritto a uno sconto del 30% su un capo della nuova collezione). Anche il packaging è riutilizzabile: una scatola di cartone riciclato che può essere riutilizzata ad altri scopi.

All’ultima edizione della start up competition Heroes Meet 2019, tenutasi a Maratea dal 19 al 21 settembre scorsi, Fortunale ha conquistato il secondo posto su 300 start up partecipanti, dopo essere stata esaminata da 4 giurie differenti. Il progetto piace anche perché si sviluppa grazie al confronto con il territorio, come la collaborazione con Legambiente Puglia, con il progetto Plauto-Progetto Lane AUTOctone condotto dall’Università di Bari per sensibilizzare e fornire informazioni circa la possibilità di valorizzare la lana come risorsa dal valore aggiunto in termini culturali, economici e sociali, e con l’azienda Pigmento per nuove sperimentazioni sui coloranti naturali.

Proprio ieri, poi, il team di Fortunale è stato ricevuto a Montecitorio per illustrare il progetto, in seguito alla visita dell’onorevole Nunzio Angiola presso la sede dell’azienda per conoscerne le attività.

E ora Fortunale lancia anche la linea donna con una campagna di crowdfunding su Kickstarter che partirà il prossimo 22 ottobre. Per chi volesse sostenere la nuova produzione, c’è la possibilità di iscriversi a questo link per un ‘reminder’ di partenza della campagna.

Last but not the least, per ogni capo acquistato, Fortunale si impegna a piantare un albero il cui numero identificativo sarà stampato sul maglione stesso.

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