Lo ammetto, è stato il nome del brand a colpirmi, per assonanza. E allora ci sono andata a guardare e mi è piaciuto, così che ho deciso di parlarvene.

Haute-à-Porter è un marchio fondato dall’artista e designer messicana Jehsel Lau ed è specializzato nell’abbigliamento per la danza e le arti performative, difatti il taglio sportswear è molto incisivo.

La sua nuova collezione, ‘Caos’, presentata all’ultima Fashion Week milanese (un altro degli argomenti tralasciati causa Covid) nasce dall’interesse della designer per gli studi neuro-scientifici, secondo cui i nostri pensieri possono influire positivamente o negativamente sul nostro corpo, migliorandolo o danneggiandolo.

Un look della collezione ‘Caos’

La scelta e l’uso di parole e riflessioni corrette possono attirare in noi salute, benessere, successo e sane relazioni, ma al contrario, anche, ammalare il corpo se le idee sono distruttive e negative. Questo perché il cervello non distingue tra un’emozione che sta accadendo per un fatto reale o un’emozione derivata dai nostri pensieri; così facendo si generano sostanze e ormoni, nel lungo periodo, dannosi.

“La collezione, racconta la designer, inizia da un dipinto fatto in un momento di crisi durante la pandemia, in una fase di isolamento e di incertezza, in cui era necessario muovere la mente in cerca di motivazione e speranza. Credo che quando abbiamo momenti di crisi, arriva un ‘Caos’ di pensieri che prendono potere nella nostra mente, prima come piccole pennellate che, se incoraggiate, si trasformano in pensieri profondi, come macchie giganti nel nostro cervello che possono coprire tutte le connessioni neurali, a volte creando sentimenti di depressione o di ansia profonda.”

La capsule collection ‘Caos’ adotta la filosofia dell’upcycling, riutilizzando i materiali delle stagioni passate e i ritagli in eccesso su finiture fatte intenzionalmente a mano. In generale il pensiero dietro il lavoro di Jehsel Lau è quello ‘zero sprechi’, con il recupero tessile, l’handmade e processi di produzione etici che permettono risparmio di acqua all’origine ma anche a capo finito, trattandosi di tessuti che si sporcano poco, repellenti ai liquidi e ai batteri.

I 10 look sono genderless e interscambiabili per creare infinite combinazioni, hanno un appeal sportivo, come dicevo all’inizio e colorati, perché il colore incarna il ‘Caos’, irriverente e invasivo, che a poco a poco si attenua in sezioni piatte e armoniose, fino ad arrivare a una rete di pensiero sereno, interpretata dal colore nero, che sembra finalmente dominare.

La collezione di Haute-à-Porter è stata esposta a Milano nei giorni della Fashion Week, adesso e per tutto novembre, in Messico, è presentata tramite eventi privati che prendono il nome di ‘Tour dell’Amicizia e della Comunità’, in cui i membri e la community del marchio possono acquistare la collezione in anticipo e supportare così il brand nella produzione con la filosofia ‘no waste’.

Carina come iniziativa, no?

Tutte le immagini, inclusa la copertina, sono courtesy @Haute-à-Porter

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