Come ogni inizio estate, qualche suggerimento sul beachwear va dato, ovviamente in chiave sostenibile. Abbiamo sempre scelto con cura i marchi di cui parlarvi e molti di questi avevano, hanno, come materiale di punta l’ECONYL che, ormai lo sappiamo, non è altro che il nylon rigenerato dalle reti da pesca e da altri scarti pre e post-consumo.

Certo, l’ECONYL non è l’unico tessuto che si può utilizzare per produrre costumi da bagno etici; c’è chi, ad esempio, ha avuto l’idea di ricorrere alla lycra di recupero, rimanenze aziendali di ottima fattura per bikini e interi in stile retro.

Come Sirene Ethical Beachwear, brand nato da pochi mesi a Bologna da due creative che hanno già all’attivo, ognuna, un proprio marchio auto-prodotto: Lucia Chiodi, sarta e designer lombarda trapiantata nel capoluogo emiliano da 20 anni, fondatrice di Makomako e Carlotta Fiorini, stilista bolognese con il suo Animanili.

Era da tempo che Lucia e Carlotta, che si conoscono perché fanno entrambe parte di RiSalto, associazione culturale e bottega creativa fondata e condotta da 10 artigiane che propongono i propri progetti nel cuore di Bologna, pensavano a una linea di beachwear sostenibile e dopo varie prove e rimandi dovuti ai rispettivi impegni, senza contare il blocco legato alla pandemia, hanno lanciato Sirene Ethical Beachwear a marzo di quest’anno (le ho avute ospiti durante una delle dirette della Fashion Revolution week di fine aprile).

Retro, ironici e femminili, i costumi da bagno sono appunto realizzati con Lycra recuperata da aziende della zona, perciò si tratta di pezzi unici che le due creative, dopo averli progettati e disegnati, hanno fatto cucire a SocialChic Design, laboratorio sartoriale che lavora per l’integrazione e la valorizzazione di persone in svantaggio sociale, soprattutto donne, madri e migranti.

I modelli guardano a decadi passate ma con linee moderne e accattivanti, come le fantasie, che vanno dal floreale all’animalier alle righe, in accostamenti cromatici e dettagli originali, spesso intercambiabili, come i laccetti del bikini ‘Miss ’60’, che possono essere sostituiti con un paio di un altro colore.

C’è il due pezzi ‘Miss ’50 variante Daisy’ con le sue suggestioni orientali date da maxi-motivi floreali a contrasto su base nera, l’intero ‘Miss 70 variante Monet’ in lime e verde foresta e tanti altri che potete vedere e scegliere sulla pagina Facebook del marchio.

Oltre ai modelli già disponibili, Lucia e Carlotta hanno a disposizione altre fantasie che, su ordinazione, possono essere scelte per realizzare il modello preferito e, se vi trovate a Bologna o nei dintorni, potete passare direttamente per farvi aggiustare il costume addosso.

Anche il packaging è sostenibile e handmade; si tratta di confezioni realizzate con la stessa Lycra, accompagnate da cartellino disegnato da Carlotta Fiorini, insomma tutto a mano, tutto auto-prodotto, tutto pronto per un’estate da … sirene!

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