Il workwear è un trend che da qualche stagione va forte ma un conto è parlare di tendenze e un altro è parlare di divise da lavoro nel loro contesto originario.

Lo fa la mostra ‘Alla moda dal 1948‘, inaugurata ieri 1° febbraio presso il Teatro Bello di Milano con un talk, e poi visibile fino al prossimo 11 febbraio allo spazio culturale Seicentro.

Organizzata dall’associazione no profit Trama Plaza, che promuove la moda e il design sostenibili e sensibilizza sui temi della sostenibilità nell’industria tessile attraverso l’arte, l’educazione e la formazione, ‘Alla moda dal 1948‘ presenta una serie di divise da lavoro rivisitate da sette aziende della manifattura italiana del tessile, dell’abbigliamento e della pelletteria.

Si tratta di aziende che adottano best practises nei confronti dei propri lavoratori e lavoratrici e le opere in mostra sono la rivisitazione delle divise da lavoro di ogni azienda, proposte come un vero e proprio manifesto di sostenibilità sociale.

Le sette aziende ‘accompagnano’ sette giovani designer, chiamati a reinventare le divise attraverso un processo artistico sartoriale di upcycling, per farne delle opere che diano voce ai diritti dei lavoratori; le divise sono anche al centro di un contest di upcycling e creatività sartoriale, con tanto di giuria e premio in denaro. Tutti i designer seguiranno poi una sessione di formazione a cura della cooperativa sociale Fair su tematiche legate ai diritti umani nel mondo del lavoro, in particolar modo nella catena di fornitura e produzione tessile e dell’abbigliamento.

L’idea della mostra nasce da un’opera realizzata da Irene Labella, membro dell’Umbria del collettivo Trama Plaza: su una vecchia giacca da lavoro della Montedison, acquistata in un mercato di Terni, Irene ha ricamato con la macchina da cucire, in tre giorni, due articoli a tema lavoro della Costituzione Italiana, dando come titolo alla sua opera ‘Since 1948’, ovvero l’anno di entrata in vigore della Costituzione. La giacca è parte integrante della mostra ed è esposta, fuori concorso, insieme agli altri lavori.

 La giacca ‘Since 1948’ di Irene Labella

Dopo averci lavorato, ha detto Irene Labella, mi sono resa conto di non voler vendere la giacca come fosse un capo qualsiasi. Volevo tatuare qualcosa su questa giacca, volevo farla diventare un manifesto della sostenibilità legata alle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Ho ricamato sopra due articoli della Costituzione italiana, il 4 e il 36: il primo cita il diritto al lavoro, il secondo la retribuzione giusta e dignitosa”.

Per la fondatrice e presidente di Trama Plaza Erica Brunetti, la giacca in questione rappresenta perfettamente i valori dell’associazione, legati, tra il resto, a promuovere tutte le pratiche anti-spreco, come l’upcycling ad esempio, ma anche a tenere alta l’attenzione sulle lavoratrici e i lavoratori dell’industria della moda che, in una lunga e complessa filiera, confezionano i nostri tessuti, abiti e accessori.

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