Lockdown finito, siamo ufficialmente entrati nella cosiddetta fase 2, precaria e difficilissima ma da qualche parte bisogna pur ricominciare. Molto sta a noi, alla nostra responsabilità individuale, perché negli ospedali si continua a morire e medici e infermieri e gli operatori sanitari tutti stanno lavorando ancora duro e io, per quanto mi riguarda, ho sempre davanti agli occhi quel corteo funebre nella notte di Bergamo … ed era solo poco più di un mese fa.
Il mio desiderio sarebbe quello di agire continuando a portare rispetto ai nostri morti, ai nostri malati, a chi li sta curando e a tutte le persone che hanno perso qualcuno in questa terribile pandemia.
Detto ciò, mi premeva davvero condividerlo con voi, riprendo una news che avevo dato a fine gennaio, poco prima che scoppiasse tutto questo caos, cioè il concorso di ISKO-ISKOOL, che quest’anno, causa appunto Coronavirus, si è svolto online, seminario compreso.
Il tradizionale evento di due giorni, quello che ho frequentato anch’io presso la Creative Room di Castelfranco Veneto, si è trasformato in un webinar con studenti, giovani professionisti e tutor, tutti collegati tramite piattaforma digitale TalentLMS.
Tramite il webinar, i venti finalisti, selezionati tra più di 150 domande, hanno sperimentato un nuovo format, sempre con il supporto del team ISKO e di professionisti del settore, avvicinandosi al denim da tutti i punti di vista e toccando tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento.
Per questa edizione del concorso, il tema attorno cui i finalisti dovranno presentare una capsule collection è ‘North, East, South, West – connected by one planet’ (Nord, Est, Sud, Ovest – collegati da un pianeta), argomento molto attuale in cui l’esplorazione del mondo, sia a livello locale che globale, va di pari passo con l’attenzione al ciclo di vita del prodotto.
I designer lavoreranno sull’idea di cittadinanza, scavando nelle proprie radici e avvicinandosi contemporaneamente a culture diverse per definire e rintracciare la geografia del mondo, il tutto collegato al concetto di responsabilità: “Non importa dove siamo nati o dove viviamo, una cosa resta la stessa: condividiamo tutti questo pianeta. Essere un designer oggi non significa solo creare cose belle, significa anche essere consapevoli del processo nel suo insieme, dagli schizzi alla produzione al marketing, assumendosi la responsabilità del ciclo di vita del prodotto. Ti chiediamo di esplorare il mondo che ti circonda sia a livello locale che globale”.
Argomento ancora più attuale alla luce degli ultimi eventi.