Anche quest’anno, implacabile come ogni anno, si avvicina il Black Friday che stavolta cade il 29 novembre ma è già da qualche giorno, ormai, che ci spammano in tutti i modi possibili ricordandoci che, sì, dobbiamo prepararci a spendere a tutti i costi.
Ma che cos’è il Black Friday? (letteralmente ‘venerdì nero’); negli Usa, perché da lì viene, è il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento e tradizionalmente dà inizio alla stagione degli acquisti natalizi. In questa occasione le grandi catene, ma non solo, offrono promozioni eccezionali per incrementare le proprie vendite, perciò tra la gente sale una sorta di febbre da acquisti che la porta a trascorrere anche la notte fuori dai negozi per accaparrarsi le offerte migliori.
Il Black Friday è seguito dal Cyber Monday, il primo lunedì successivo, caratterizzato da grandi sconti relativi a prodotti di elettronica, in pratica la risposta del commercio elettronico al ‘venerdì nero’ ed è caratterizzato da una massiccia offerta di ribassi esclusivamente online.
Da qualche anno anche qui in Italia, nonostante non esista un Giorno del Ringraziamento e non abbiamo una tradizione simile, negozi, catene e centri commerciali hanno adottato il Black Friday come strategia pre-natalizia per indurre i consumatori a spendere prima e possibilmente in maniera considerevole.
Personalmente non demonizzo il Black Friday ma credo vada visto nell’ottica di un’occasione propizia per acquistare qualcosa che solitamente ha un prezzo considerevole ma che serve veramente, qualcosa di cui non si può fare a meno, come appunto un prodotto elettronico che sia magari un laptop o uno smartphone da sostituire a quello che abbiamo e che ci sta inesorabilmente lasciando (come il mio Iphone preistorico, ahimè, che ancora resiste fieramente ma non so ancora per quanto). Allora sì, può valerne la pena.
Ma se il Black Friday deve diventare una sorta di corsa all’acquisto a tutti i costi, in modo insensato e sfrenato, senza criterio, allora no, non ci serve e non ne abbiamo bisogno. Stiamo letteralmente affondando sotto montagne di merce che i marchi sovrapproducono convincendoci che non ne possiamo fare a meno. Nel caso dell’abbigliamento, che è quello che in questo blog ci interessa di più, sono tonnellate gli abiti e gli accessori prodotti che finiscono al macero, in discarica o negli inceneritori.
Perciò mi unisco all’appello di Fashion Revolution che chiede ai cittadini di prendere posizione contro l’iper-consumo e ai commercianti di astenersi dagli sconti tra il Black Friday e il Cyber Monday (29 novembre – 2 dicembre).
Perché “quando approfittiamo di offerte apparentemente buone, inviamo un messaggio ai marchi di accettazione della sovrapproduzione, a spese delle persone e del Pianeta”.
Dentro di noi sappiamo di cosa abbiamo realmente bisogno, conosciamo i nostri armadi e le nostre case, conosciamo noi stessi. Ed è da questa consapevolezza che dobbiamo partire per fare le scelte giuste ogni giorno.
Black Friday o no.