Un anno fa, più o meno in questi giorni, uscendo da un 2021 un po’ così, mi e vi auguravo qualcosa di meglio che, però, non è arrivato, anzi. Oltre a portarci dietro gli strascichi del Covid, con relativa crisi economica, ci ha travolto una guerra inaspettata, con ovvie pesanti conseguenze.
Siamo in recessione, c’è l’inflazione, anche fare la spesa è diventata un’impresa, figurarsi far tornare i conti … e poi il mondo sembra davvero impazzito, le terribili repressioni in Iran, la feroce dittatura dei talebani in Afghanistan, la corruzione nel cuore delle istituzioni europee, i disastri naturali … potrei andare avanti ancora ma mi fermo qua, non è di certo così che mi e vi faccio venire voglia di accogliere il 2023.
Allora lascio la parola ad alcuni dei protagonisti di eco-à-porter 2022, che ci hanno fatto conoscere la loro personale strada verso la sostenibilità e che guardano al futuro prossimo con speranza e ottimismo. Loro vi faranno venire un po’ di entusiasmo, ne sono sicura.
Mi auguro che il nuovo anno porti gioia ma anche consapevolezza.
Abbiamo trascorso gli ultimi anni affrontando delicate prove di resistenza, spero che ciò sia servito a qualcosa, che ci abbia almeno insegnato ad apprezzare più la vita e tutto ciò che ci circonda. A essere più tolleranti, amorevoli, consapevoli anche nella nostra quotidianità.
Auguro alla persone (e a te cara Barbara), che possa essere un anno ricco di emozioni e di desideri realizzati.
E per ogni persona che ci regalerà un sorriso che ci farà stare bene, un grazie in anticipo! (Beatrice Brandini)
Un 2022 costellato di grandi emozioni. È stato finalmente possibile scavalcare i grandi impedimenti creatisi a causa della pandemia: tornare in India, alla fonte di tutto il progetto Delhicious, è stato fondamentale per riprendere contatto con ciò che sono e ciò che il progetto vuol sostenere. Rivedere i sorrisi delle persone che lavorano e riciclano i Sari mi ha restituito un equilibrio che avevo dimenticato di avere e, soprattutto, di cui avevo bisogno.
Vedo che il 2022 ha fatto bene anche alla corrente che Delhicious prova a cavalcare ormai da anni: noto infatti una sempre crescente attenzione al trittico ‘Reuse, Reduce, Recycle’, che purtroppo è stato finora lontano dal modus operandi di troppe aziende.
Che questo 2023 stimoli sempre più le piccole realtà come la mia a continuare su questa strada.
Namaste 🙏🏽 (Paolo A. Giordano di Delhicious)
Il mio augurio per il 2023, come azienda e persona, è circondarci di cose belle e buone.
Oscar Wilde diceva “toglietemi tutto tranne il superfluo”; mi piacerebbe rivisitare questa frase, riempiendola di un senso nuovo e diverso.
Il superfluo può essere buono, se fatto bene, prodotto in Italia rispettando persone e animali, fatto con criteri amorevoli verso l’ambiente e pensato per durare a lungo.
Ecco allora il mio augurio per il 2023, è circondarci di bellezza e bontà, che se prodotte con criterio, passano dal superfluo all’essenziale! (Nicoletta Fasani)
Il gruppo FAF augura a tutti un nuovo e felice anno, che porti più consapevolezza e presenza, che renda le persone più collaborative e coinvolte, che offra grandi opportunità di crescita e rinnovamento, ma che soprattutto doni una scelta più sostenibile per chi in questo momento non ce l’ha, perché non vi può accedere.
Auguriamo a tutti la possibilità di realizzare i propri sogni e di ritornare a credere che tutto sia possibile, anche il cambiamento. (FAF – Female Arts in Florence)
Ci auguriamo che l’anno nuovo dia a ognuno di noi la determinazione di portare a termine i propri propositi, che per noi di Mending restano sempre gli stessi: lavorare per la creazione di una moda più inclusiva, più etica, più rispettosa dell’ambiente e delle persone, che sappia salvaguardare e valorizzare il know-how artigianale e far emergere nuove forme creative e nuovi modelli di business circolare.
In altre parole una ‘Moda più Onesta’. (Alessandra Favalli di Mending for Good)
Ci auguriamo che il 2023 dia maggiore visibilità e conduca a una maggiore consapevolezza riguardo la difficile situazione delle carceri in Italia e i numerosi e virtuosi progetti finalizzati al reinserimento lavorativo dei detenuti.
Un’efficace sinergia tra i diversi operatori di questo settore amplificherebbe l’impatto sociale positivo a favore dei soggetti più fragili e vulnerabili. (Marco Maria Mazio di Palingen)
Last but not the least Francesca Rulli, di cui ho recensito il bel libro ‘Come diventare fashionisti consapevoli’: